RITI ED EMOZIONI DI MAGGIO
di Carlo Cianetti

Percorso lungo i tre giorni di Festa La Festa di Calendimaggio dura tre giorni. Per alcuni decenni la data era fissa: dal 29 aprile al primo maggio, così come la tradizione del Calendimaggio medievale imponeva. Poi, da ormai diversi anni, si è deciso di celebrare la Festa in una data fluttuante, poiché andava a coincidere con giorni di altissima affluenza turistica: dal 25 aprile al primo maggio, settimana densa di festività. Questo rendeva, proprio per il notevole afflusso di turisti, particolarmente difficoltosa la gestione e la realizzazione della manifestazione. Per cui, almeno sino a questa edizione, il Calendimaggio si svolge nei primi giovedì, venerdì e sabato di maggio che non comprendano il primo maggio. In base a questa logica quest'anno la Festa avrà luogo dal 2 al 4 maggio. La domenica successiva alla "tenzone" è giornata di festeggiamenti e di recriminazioni, a seconda che si sia vinto o perso, ma può essere anche giornata di Calendimaggio, qualora una delle manifestazioni principali dei giorni precedenti non abbia avuto luogo per motivi meterologici o di altra natura. Si diceva che tre sono i giorni di Festa vera, poiché già dalla settimana precedente hanno svolgimento una serie di concerti e di esibizioni in tono con la manifestazione. Ma questi, solitamente, non coinvolgono le parti. Il primo momento che vede protagoniste le due Parti, seppure in separata sede, sono le "cene propiziatorie", che si tengono nei vicoli (se il tempo lo permette) ed alle quali partecipano centinaia di partaioli. A questi banchetti di massa, previa prenotazione, possono partecipare anche i turisti. Essi si svolgono nella notte del 30 aprile, cioè quella tradizionalmente deputata al Cantamaggio ed al piantar maggio. Il Cantamaggio è una tradizione umbra, per la quale brigate di canterini composte da uomini vanno a far serenate sotto le finestre delle fanciulle, a cantar stornellate che pur cominciando immancabilmente con riferimenti alla Madonna ("Il principio de 'sto canto sia nel nome di Maria..."), di fatto trascendono con temi allusivi alla primavera ritornata, all'amore o, più concretamente, questuano cibi e libagioni da consumare in questa prima notte di maggio. Questa affascinante tradizione, che è anche momento di grande allegria e goliardia, è tenuta in vita dalle nostre parti da poche compagnie di virtuosi canterini, e da qualche gruppo di giovani canterini improvvisati, che malgrado la buona volontà non riescono certamente a raggiungere i livelli qualitativi di quei loro "colleghi" che da decenni celebrano con le stornellate il ritorno di maggio. Il canto, che segue un motivo musicale ben preciso ed immutabile, è accompagnato dalla fisarmonica o dall'organetto. Teatro privilegiato di questa esibizione ambulante, sono le campagne assisane. Gli sparuti abitanti vengono letteralmente svegliati nel pieno della notte dalle note intonate dei gruppi, ma mai mostrano disappunto, anzi manifestano il gradimento della sorpresa, dispensando a questi girovaghi canterini vino, uova, salumi ed altri prodotti della terra. Praticamente scomparsa è la tradizione di cantar serenate. Altri erano i tempi in cui certe romanticherie e certe manifestazioni del proprio amore, potessero trovar un qualche positivo accoglimento da parte del gentil sesso. Piantar maggio è un'espressione che sentirete spesso pronunciare in ambito di Calendimaggio. È un'espressione gergale di antichissima origine che significa: fare all'amore. Non sappiamo se altrettanto spesso, alla dichiarazione verbale ("vado a piantar maggio") facciano seguito i fatti. Non vi è dubbio - ce lo tramandano i vecchi - che il piantar maggio dovrebbe essere uno degli ingredienti della Festa. Probabilmente nell'immaginario di chi fa Calendimaggio, il piantar maggio è qualcosa di più della semplice congiunzione sessuale. Ha un carattere di trasgressione e di straordinarietà che non è proprio del fare sesso nei restanti giorni dell'anno. È un po' come il fare l'amore il primo dell'anno... Ma chissà, forse è qualcosa di ancor diverso. Un dubbio rimane: fare l'amore con il proprio compagno o la propria compagna è piantar maggio? Su questo tema gli ermeneuti della Festa potrebbero aprire una riflessione. Alla fine riteniamo che ognuno sia libero di darsi la risposta che preferisce, o almeno, quella che può permettersi. Il Calendimaggio ufficialmente inizia con il banditore che, accompagnato da alabardieri e tamburini, dichiara l'inizio della Festa. Questo avviene nella tarda mattinata di giovedì 2 maggio. Nel pomeriggio dello stesso giorno, prima di incontrarsi nella piazza del Comune, le due parti partecipano alla "Benedizione dei Vessilli", che per la Parte de Sotto ha luogo nella Basilica di San Francesco, mentre per la Parte de Sopra nella Cattedrale di San Rufino. Si tratta di cerimonie religiose molto brevi ma sentite, alle quali non partecipa sempre una gran quantità di costumanti, ma di fatto è l'ultimo momento intimo che le parti vivono prima di cominciare la sfida. Per questo è avvertibile un'atmosfera di tensione e di commozione insieme. Inoltre, la "Benedizione dei vessilli" è l'unico momento religioso di una Festa assolutamente profana. Dopo la benedizione si va in Piazza del Comune per "La consegna delle Chiavi". Ogni Parte porta un breve corteo costituito da diverse decine di costumanti, fra questi le rappresentanze dei terzieri, i tamburini, i trombettieri, alcuni nobili, il portastendardo e il banditore. "La consegna delle Chiavi" è un atto rituale durante il quale il sindaco della città conferisce i poteri giudiziari e di governo della città all'alto magistrato della Festa, chiamato "Maestro de Campo". Si tratta, ovviamente, di un atto meramente simbolico, che conserva tuttavia una sua solennità. Poi, al termine della cerimonia la lettura dei "bandini", cioè un breve atto di sfida verbale dai toni piuttosto gentili e moderati, che costituisce il primo momento di "contatto" fra le due parti. La conclusione della manifestazione in Piazza, del giovedì pomeriggio, è caratterizzata dalla spettacolare esibizione degli Sbandieratori di Assisi. Attenzione: sebbene per chi fa Calendimaggio "La consegna delle Chiavi" sia un momento tutto sommato trascurabile, poiché non è sottoposto nemmeno al giudizio della giuria, riveste una notevole importanza emotiva. Le parti tornano ad incontrarsi dopo un anno, con tutto il carico di entusiasmo, di rancore, di voglia di riscatto e di nuova vittoria, maturati in 12 mesi, la metà dei quali impiegati nel lavoro e nella preparazione della Festa. Nella sera del giovedì cominciano le "rievocazioni di vita medievale", le cosiddette "scene". Ha diritto a presentare le proprie scene per prima, la parte che l'anno precedente ha eletto fra le proprie fila la "Madonna Primavera". Quest'anno, in base al suddetto criterio, sarà la Parte de Sotto a cimentarsi per prima. La Parte de Sopra rivivrà invece il suo Medioevo, la notte di venerdì. Le scene sono i momenti più suggestivi e più caratteristici dell'intera Festa. Le due parti, ognuna nell'ambito territoriale di propria competenza, ricostruiscono ambienti, situazioni, racconti di vita medievale. Di fatto veri e propri brani di città vengono adeguati alla bisogna e divengono il palcoscenico di una narrazione con molti attori, centinaia di comparse, tutti rigorosamente in abiti medievali. I vicoli e le strette vie in cui hanno svolgimento le scene, per una sera perdono ogni connotato di modernità, si illuminano del fuoco delle fiaccole e raccontano vicende allegre, tristi, paradossali, gioiose, romantiche. In ogni caso storie di un sogno che per gli assisani torna una volta all'anno. Questa atmosfera surreale (un po' come in un grande set in cui però non vi sono operatori, luci artificiali, ciak, megafoni) ha il pregio di essere realissima, soprattutto per le persone che la ricreano e vi partecipano. Nessuna di queste pensa di fingere o recitare: tutte sono immerse in un mondo verissimo, dove gli odori, i colori, le immagini, i sapori, i rumori ed i suoni, appartengono ad un'età antica, ma mai estinta. Finita la fase narrativa delle scene, i partaioli si soffermano nei vicoli, negli orti, nelle taverne cantando, bevendo e mangiando, a volte sino a mattina. Per chi può, questa è la notte maggiormente indicata per piantar maggio. Diciamo subito che le "scene" non sono aperte al pubblico, per motivi logistici. Le vie strette, le situazioni spesso intimistiche, non sopporterebbero masse di spettatori. Vengono però proiettate in differita pochi minuti dopo il loro svolgimento in un megaschermo in Piazza del Comune. Venerdì 3 maggio, nel pomeriggio elezione di Madonna Primavera. Le Parti sfilano in piazza con cortei ben più ricchi di quelli mostrati il giorno precedente, dedicati alle Madonne Primavera. Si tratta di 10 giovani fanciulle, 5 per ogni Parte, solitamente di età non superiore ai 16 anni. La Parte de Sopra e la Parte de Sotto, si sfidano in alcuni giochi medievali, il tiro della fune, la corsa delle tregge e il tiro con la balestra. La Parte vincitrice dei giochi medievali ha diritto di eleggere una delle proprie Madonne Primavera, che verrà designata dopo una gara fra cinque arcatori, ognuno dei quali abbinato ad una delle cinque madonne. Dallo scorso anno vige la regola secondo cui la Parte che elegge Madonna Primavera, ha il privilegio di realizzare, l'anno seguente, le scene per prima. Siamo arrivati al sabato. Nonostante le fatiche, gli eccessi gastronomici ed alcolici dei giorni precedenti, le Parti sono pronte a sfidarsi nuovamente in Piazza del Comune. Lo fanno nel corso di due cortei. Quello del giorno e quello della notte. Il corteo del giorno non è un vero e proprio corteo storico. Vi è una parte solitamente dedicata all'entrata delle cosiddette rappresentanze (gruppo dei terzieri, gruppo dello stendardo, nobili, tamburini, armigeri), ma per il resto si utilizzano colpi scenografici e coreografici che non sono facilmente riferibili o paragonabili ad altre manifestazioni conosciute. Parte de Sopra e Parte de Sotto portano in piazza, totalmente, non meno di mille costumanti, ed ognuno di questi ha un ruolo ben preciso da svolgere. Si raccontano storie fantastiche d'amore, si rappresentano il fluire dei mesi, il confliggere fra il bene e il male, il rincorrersi delle stagioni. In ogni caso ogni situazione è pretesto per celebrare la primavera che è ritornata, cioè il rinnovarsi della vita. Il corteo del giorno termina con la lettura dei Bandi di Sfida. Un insieme di invettive, sfottò, sarcasmi, che tentano di colpire e ridicolizzare l'altra Parte. Il linguaggio usato sia nei bandi di sfida che nelle scene seppure differente e più o meno ricercato e raffinato, in virtù della cultura e della sensibilità di chi ne ha scritto i testi, è assolutamente originale: un insieme di volgare italiano di espressioni dialettali e gergali. Il corteo della sera è caratterizzato soprattutto dall'uso del fuoco e, nei temi, sensibilmente influenzato dall'avvicinarsi della fine della Festa. Per cui si avverte un senso di malinconia e di mestizia sapientemente contemperate alle magiche sensazioni che la notte, illuminata dal fuoco, provocano. Ma i veri protagonisti della manifestazione di chiusura del Calendimaggio sono i cori delle due Parti. Si confrontano sulla base di tre canti. Uno di questi, il brano di sfida, viene eseguito da entrambi i cori. Gli altri due sono scelti liberamente tra brani anteriori al 1580. Dopo le esecuzioni canore i tre giurati si ritirano ed emanano il verdetto che a notte ormai fonda e con formula solenne viene letto dal Maestro de Campo, annunciato dal suono delle chiarine.

Altre notizie utili.

 A queste notizie, speriamo giovevoli all'uso ed alla comprensione di questa insolita Festa, ne aggiungiamo delle altre di carattere pratico e non. - I biglietti per vedere le manifestazioni in Piazza del Comune dalle tribune, possono essere acquistati presso l'ufficio informazioni dell'Azienda di Promozione Turistica, anch'esso in Piazza del Comune (Prezzi abbonamenti: 100.000 sett.A; 120.000 sett.B; 160.000 sett. C). Chi volesse conoscere almeno il contesto ambientale in cui si effettuano le scene di Parte, può fare una passeggiata nei vicoli di S. Andrea nel pomeriggio di giovedì fin verso le 19 per quel che riguarda la Parte de Sotto e fino alla stessa ora di venerdì nei vicoli di Piazza Nova per quel che riguarda la Parte de Sopra. Per la visione in differita delle scene di Parte attraverso il megaschermo in Piazza del Comune, acquistare i biglietti all'Apt. (costo lit. 10.000). I cortei del sabato sono visibili in diretta al cinema teatro Metastasio (costo del biglietto lit. 20.000 ogni corteo). L'abbonamento per la visione video di tutte le manifestazioni costa lit. 50.000. - Sebbene il Calendimaggio sia un evento che gli assisani non amano condividere con gli altri, i turisti possono partecipare alla Festa noleggiando un costume (qualora ve ne siano disponibili) presso le sedi delle due parti. La Nobilissima Parte de Sopra ha la sua sede in via Borgo Aretino, mentre la Parte de Sotto in vicolo Sant'Antonio.- Il cibo tipico del Calendimaggio è la porchetta, che può essere degustata insieme a del buon vino presso le taverne di Parte. Queste sono aperte anche durante il ponte del 25 aprile. - La giuria è composta da tre membri: un esperto di spettacolo, un esperto di musica, un esperto di storia. Negli anni scorsi ne hanno fatto parte personaggi come Arnoldo Foà, Giuliano Montaldo, Luigi Magni, Lina Wertmuller, Raf Vallone, Florestano Vancini, Gianni Amelio, Alfredo Cattabiani, Franco Cardini, Chiara Frugoni, Grado Merlo, Gianni Raviele, Giovanni Acciai, Giosué Musca, ed altri ancora di alto prestigio.

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